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Thursday, 8 October 2009

paolo gorini: la conservazione o la distruzione dei cadaveri umani



[...] D'altronde quel modo primitivo di cremazione era dispendioso: richiedeva una catasta di legna, un tempo considerevole, e non dava i risultati i più soddisfacenti, in quanto che spesso l'operazione riusciva soltanto incompletamente: molte parti del corpo, invece di incenerirsi, restavano appena carbonizzate, e quel carbone era untuoso e puzzolento e le ondate di fumo che si svolgevano dal cadavere nell'atto della cremazione portavano da lontano l'odore e fors'anche qualche germe d' infezione. È chiaro che la cremazione non potrebbe più essere da noi adottata, fuorché nel caso in cui si trovasse qualche modo di compierla sotto condizioni affatto mutate. A ciò potrebbe assai bene supplire il fatto che ora passo a descrivere. 

Io conosco una materia che portata ad elevatissima temperatura fornisce un liquido che in pochi istanti, in un modo veramente maraviglioso, dissolve ne' suoi ùltimi elementi un cadavere che a lui si confidi; cosicché vedendolo tanto rapidamente scomparire, par proprio che il liquido se ne impadronisca e lo divori. Posto appena il cadavere sul liquido, questo si agita, quello dà fiamme lucentissime ed inodore, e si trasforma tutto in materie aeree trasparenti, limpidissime, che non si distinguono per nulla dall'aria atmosferica con cui vanno mescolandosi e nel cui seno si disperdono. Rimangono nel liquido soltanto le ceneri incombustibili, e queste, volendo, si possono con facilità da quello separare per via di decantazione o di filtrazione...




dall'appendice al volume "La conservazione della salma di Giuseppe Mazzini - Notizie fornite da Paolo Gorini" (Tipografia del Regio Istituto Sordo-muti, Genova, 1873), pp. 46-47 

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